TOP 20 album che hanno influenzato "Sonic degeneracy"
"Sonic degeneracy" è stato concepito fin dal principio come un lavoro mastodontico e dalle sconfinate influenze musicali, purché sempre appartenenti alla categoria dell'estremismo sonoro più efferato e underground.
Volete conoscere i dischi più influenti per il sound multiforme e sfaccettato di "Sonic degeneracy"? Ecco per voi un'esaustiva TOP 20!


Merciless - The awakening (1990)
Il mio disco svedese preferito di sempre, uno dei massimi capolavori del death/thrash primitivo, nonché primo album ad essere pubblicato dall'etichetta Deathlike Silence Productions di un certo Øystein Aarseth.
La formula di questo disco a base di sparate iper-caotiche e riff a rasoio minimali ma efficacissimi mi ha ispirato nello scrivere diversi brani "di punta" di "Sonic degeneracy" come "Denial of nature", "Without dogmas" e "The serpent's speech".
Se conoscete quest'album solo per merito di "Lords of chaos", siete indegni di ascoltarlo.


Schizo - Main frame collapse (1989)
Miglior disco italiano di sempre, e una delle più pure, intransigenti espressioni della musica estrema mai realizzate.
Violentissimo e terremotante, inumanamente grezzo ma dotato di forte personalità, di estrazione non solo thrash ma anche hardcore, proto-grind e post-punk, tutte influenze miscelate insieme in un delirante assalto ai sensi che non lascia scampo.
Una delle massime influenze sul sound di "Sonic degeneracy", sia per l'inconfondibile riffing e il guitar tone marcissimo di S.B. Reder, che per le vocals isteriche di Ingo, qui al picco della loro malvagità e psicosi.




Necrodeath - Primi due album (1987-1989)
Altra fondamentale influenza nostrana: due dischi maligni, caotici e infernali, resi indimenticabili dalla batteria iperattiva di Peso e (ancora una volta) dalle vocals unicamente malevole di Ingo.
I riff oscuri e sinuosi, uniti alle strutture labirintiche delle canzoni, hanno rappresentato per me un'integrazione fondamentale alla lezione dei Merciless, dando a miei brani come "Denial of nature", "Organic machine" e "Surrogate" un'impronta compositiva più marcatamente death metal e meno legata alle convenzioni tipiche del thrash.


Carnivore - Retaliation (1987)
Il disco thrashcore/crossover quintessenziale, quando Peter Steele (ancora lontano dal diventare un'icona goth coi Type O Negative) bazzicava nei bassifondi hardcore newyorkesi combattendo la depressione e scrivendo testi a dir poco controversi (gli Agnostic Front ne sanno qualcosa).
"Retaliation" ha sempre rappresentato a mio parere l'apice espressivo del crossover thrash, incarnando il significato letterale del termine "crossover" nel fondere il metal e l'hardcore nella maniera più ampia ed eterogenea possibile per l'epoca. Anche il range emotivo affrontato nelle canzoni è di natura estremamente variegata, pur trattandosi sempre e solo di emozioni negative (rabbia, odio, frustrazione, pazzia, depressione, semplice voglia di provocazione...), tutto comunque espresso in maniera estremamente sentita e potente. Non potevo quindi che venirne massicciamente influenzato per "Sonic degeneracy", sia musicalmente (in brani come "P.S.S.", "This state sucks" e "Sardonic face") che come attitudine generale.
Peter all'epoca definiva "Retaliation" come "il Sgt. Pepper's del thrash". Il Green Man non sarà stato forse un campione d'umiltà, ma ci vedeva giusto coi paragoni.


Sodom - Obsessed by cruelty (1986, versione Metal Blade)
I Sodom sono sempre stati la mia band estrema preferita in assoluto, e "Obsessed by cruelty" (nella PRIMA VERSIONE delle due esistenti, messa originariamente in commercio sul mercato americano) è sicuramente il loro disco più influente sul sound di "Sonic degeneracy".
Pestatissimo, grezzissimo, ossessivo e primitivo come pochi altri (gli errori d'esecuzione abbondano), con delle vocals inumane e fuori da ogni grazia divina (basti ascoltare la title-track), e soprattutto delle chitarre la cui distorsione quasi "noise" (almeno in questa versione della registrazione) è in netto contrasto con l'effettiva "raffinatezza" compositiva di molti riff: quest'ultimo aspetto in particolare mi ha stimolato nel cercare di sviscerare ed esasperare il rumorismo latente di questa formula, su brani come "Cult of fornication" ed "Empty idealism".
Capolavoro infernale in entrambe le versioni, ma la versione Metal Blade per me mantiene un valore inestimabile a livello di ispirazione.














Kreator - Primi album (1985-1995)
Mille Petrozza è uno dei miei riffaroli preferiti, e la sua influenza su "Sonic degeneracy" è stata vitale.
Senza un disco come "Endless pain", non avrei potuto scrivere un brano come "Sybaritic metal". Senza il riffing contorto di "Terrible certainty" e "Coma of souls", miei brani come lo strumentale "After the impact (day 5)" e la suite "Jesus Christ pornostar" sarebbero stati molto meno tecnici e sfaccettati. Perfino le derive sperimentali di "Renewal" e "Cause for conflict" potrebbero avermi ispirato in qualche modo.
Al giorno d'oggi, i Kreator si sono ormai arenati su un ibrido thrash/melodeath/power metal populista e privo di guizzi, ma la loro eredità sopravvive, e anch'io sto cercando di fare la mia parte per onorarla.








Sepultura - Primi album (1986-1991)
E dopo Petrozza, Max Cavalera è un altro dei miei riffaroli preferiti.
Le composizioni proto-death metal di "Morbid visions" (nelle quali, a onor del vero, anche Jairo Tormentor ha avuto un ruolo fondamentale) hanno avuto un peso enorme su "Sonic degeneracy", mentre dischi come "Schizophrenia", "Beneath the remains" e "Arise" sono stati dei punti di riferimento nella loro perfetta sintesi di potenza ritmica ed espressività melodica, influenzando il riffing di brani come "Uncertain future".


Sarcófago - I.N.R.I. (1987)
Uno dei dischi più pestoni, caotici, primitivi e infernali provenienti dall'underground brasiliano anni '80: il suo minimalismo quasi meccanico e ossessivo, unito alle vocals torturate di Wagner Antichrist e ai blast-beat impazziti di D.D. Crazy, sono stati un'influenza preziosa sul sound di "Sonic degeneracy", culminando nel mio personale sfogo anticristiano "Law against christianity".
Tra i massimi capolavori che la first wave del black metal abbia da offrire.


Mutilator - Immortal force (1987)
Questo disco è la quintessenza del cosiddetto "Cogumelo sound", ossia il death/thrash grezzissimo e marcissimo delle band brasiliane che negli anni '80 erano sotto il roster della Cogumelo Records.
"Immortal force" è un puro capolavoro di violenza incontrollata e priva di riguardi per chiunque: la furia caotica, viscerale e nichilista sprigionata da queste tracce conosce pochi paragoni, e non potrebbe mai essere replicata da band con maggiori velleità tecniche. Per me, ovviamente, era d'importanza vitale con "Sonic degeneracy" catturare quella stessa energia primitiva, ignorando gli standard tecnici e sonori del metal odierno.
Un'altra band che tributa degnamente il sound Cogumelo sono i tedeschi Bloody Vengeance, attualmente sotto Nuclear War Now! Records.


D.R.I. - Dealing with it! (1985)
La bibbia del thrashcore primordiale. Canzoni rapide, veloci, minimali ma estremamente espressive e d'impatto nella loro sardonica rappresentazione della disillusione affrontata dalla generazione X nell'America di metà anni '80, influenzando numerose band thrashcore/fastcore/grindcore a venire. "Sonic degeneracy" non sarebbe lo stesso, senza l'influenza di "Dealing with it!" in schegge ultraveloci e irriverenti come "Social media misanthrope", "Legalized corruption" e "Kill your hipster neighbor".






S.O.D./M.O.D. - Primi album (1985-1989)
Billy Milano è il re del crossover scherzoso e provocatorio, e non poteva quindi che avere un'influenza incalcolabile (sia musicale che concettuale) su "Sonic degeneracy": i suoi mid-tempo thrash/hardcore li ho sempre trovati irresistibili (ispirandomi a scrivere brani come "I'm so offended", "Bipolar christianity" e "MeTaL iS dUmB"), e ovviamente la sua attitudine cazzona espressa in "joke songs" e siparietti vari si può udire lungo tutta l'edizione digitale estesa di "Sonic degeneracy". Anche l'umorismo demenziale è una parte essenziale del flusso di coscienza che intendevo trasmettere con questo disco.






Napalm Death - Primi due album (1987-1988) + Utopia banished (1992)
Inutile dire che "Scum" e "From enslavement to obliteration" rappresentano l'archetipo del grindcore, con i loro riff rumoristi e minimali (infusi delle più svariate influenze, dai Siege agli Swans fino ai Celtic Frost) e soprattutto gli inconfondibili, ipercaotici blast-beat di Mick Harris (a mio parere molto più estremi di tanti "velocisti" del metal estremo moderno), uno stile di drumming tuttora tanto peculiare da ispirarmi per brani come "Fake news apocalypse", "T.W.H." e "Bipolar christianity".
Da "Utopia banished" (e band che hanno seguito quel sound, tipo i Brutal Truth o i Lock Up) sono stato invece ispirato nel gusto vagamente "distopico" di certi riff (ovviamente integrato nella formula molto meno "modernista" e più primitiva dei Rotgod), che sento riecheggiare in particolare su miei brani come "Torn between two sides" e "Sardonic face".
















Blood - Intera discografia
La mia band grind preferita di sempre. Dal cult classic rumorista "Impulse to destroy" del 1989, passando per opere death/grind inumanamente malate e orrorifiche come "Christbait" del 1992 e "O agios pethane" del 1993, fino al capolavoro di violenza suprema "Gas. Flames. Bones." del 1999, questi pazzoidi tedeschi mi hanno influenzato nel songwriting di "Sonic degeneracy" in così tante maniere che non sto nemmeno a elencarle tutte. Vi basti ascoltare e cogliere i dettagli.








Nuclear Death - Primi album (1990-1992)
La band death/grind più malata di tutti i tempi. Ogni lavoro da "Bride of insect" ad "All creatures great and eaten" è un crescendo di rumorismo, atmosfere primitive e malsane, composizioni sempre più caotiche e schizofreniche, riff sempre meno intelligibili, urla sempre più bestiali e inumane.
Un'influenza che traspare nei pezzi più rumoristi, caotici e atonali di "Sonic degeneracy".


Cripple Bastards - Your lies in check (1996)
Il primo e più sottovalutato disco dei Cripple.
Da molti ricordato solo per pochi brani tipo "Italia di merda" e "Polizia una razza da estinguere", in realtà la sua potenza si esprime al meglio se ascoltato come opera unica: una raccolta di ben 69 TRACCE (!!!) che comprendono di tutto, da cortissime sparate noisecore iper-caotiche a brani hardcore/fastcore tutto sommato melodici e orecchiabili, con tutto ciò che si può immaginare nel mezzo, comprese delle inaspettate cover di Beatles e King Crimson. Disco grezzissimo, minimale, spontaneo e variegato, è stato una grandissima influenza per "Sonic degeneracy", se non in senso strettamente stilistico, perlomeno di approccio.
Sarò in minoranza, ma lo considero uno dei miei dischi grind preferiti di sempre, secondo solo a "Misantropo" nella discografia dei Cripple: sì esatto, avete capito bene, lo metto NETTAMENTE al di sopra di dischi più recenti e blasonati come "Variante alla morte".


Cerebral Fix - Life sucks... and then you die! (1988)
Un piccolo gioiello thrashcore proveniente da Birmingham, nello stesso periodo in cui i Napalm Death iniziavano a farsi conoscere. Una perfetta sintesi di sound thrashcore americano (D.R.I., Cryptic Slaughter) e sound crust/proto-grind tipicamente britannico (Hellbastard, Sacrilege, Napalm Death, Unseen Terror, Deviated Instinct), una sorta di "Dealing with it!" sotto effetto di crack, ancora più disagiato e nichilista, per quanto a tratti grottesco e paradossale come molti altri dischi di questo genere. Come direbbe un certo chitarrista italo-britannico passato a miglior vita: un "cocktail micidiale".
Lo considero uno degli album più vicini IN ASSOLUTO nello spirito e nell'approccio a "Sonic degeneracy". I Cerebral Fix (il cui nome deriva da una canzone dei Bauhaus, guarda un po') avrebbero mantenuto intatto il loro mood deprimente e crepuscolare anche nei successivi dischi, dal taglio più lento e cupo, soprattutto il sottovalutato "Death erotica" del 1992.


Type O Negative - Slow, deep and hard (1991)
Un album nato dagli scarti di quello che doveva essere il seguito di "Retaliation" dei Carnivore, e che è diventato invece il più grande disco metal/hardcore sperimentale di tutti i tempi.
Ovviamente il sound di "Sonic degeneracy", per quanto variegato, non si può paragonare alla vastissima gamma di influenze (goth, industrial, doom, sludge...) presenti sul primo lavoro dei Type O Negative, ma lo spirito ultra-tormentato e l'approccio musicale decisamente non ortodosso di quel capolavoro hanno funto da guida costante nello scrivere le parti più cupe e destabilizzanti del mio disco, come "Reawakened too late", "And evil smiled at me", o anche certe sezioni della suite "Jesus Christ pornostar".


Today is the Day - Sadness will prevail (2002)
L'album più "moderno" sulla lista (se il termine "moderno" può mai essere utilizzato parlando della mia musica). Uno spietato, mastodontico assalto al sistema nervoso spalmato su due CD: ben 30 TRACCE "INFERNALIH" per quasi DUE ORE E MEZZA di sludge/noise/core psicotico e isterico, con riff affilatissimi, stridenti e abrasivi, e terrificanti vocals distorte. Nel disco si trova di tutto, da improvvise esplosioni di furia nichilista anti-musicale a sperimentazioni lontane dalla musica pesante, ma non meno terrificanti e angoscianti nell'atmosfera.
Semplicemente il miglior doppio album di tutti i tempi, un capolavoro assoluto di grottesco e sardonico orrore sonoro, e ovviamente un'enorme influenza concettuale su "Sonic degeneracy" (ma talvolta anche musicale, come dimostrato dalle sezioni più lente e rumoriste di "Inner crisis", "Jesus Christ pornostar" e "Reawakened too late").






Swans - Primi album (1983-1984)
I primi Swans sono colossi assoluti del noise/industrial, e hanno ispirato anche numerose band adiacenti a metal e hardcore come Napalm Death e ovviamente Godflesh. Il loro rumorismo metallico e aspro è stato una notevole fonte di ispirazione anche per "Sonic degeneracy", portandomi a campionare dei suoni industrial alla vecchia maniera da inserire in brani come "Teleological nonsense", "Hell from within" e addirittura "The serpent's speech".


The Jesus Lizard - Pure (1989)
Tra le migliori band noise rock in generale, ma questo primo EP l'ho sempre considerato qualcosa di oltre. Sarà la drum machine, sarà lo stile più meccanico e "astratto" rispetto alla vena rock degli altri dischi, saranno i riff ancora più dissonanti e le urla ancora più spiritate del solito, ma semplicemente adoro queste cinque tracce, e sono sempre state tra le mie massime fonti di ispirazione nell'utilizzo della dissonanza nei miei riff (insieme ovviamente ai lavori di Steve Albini coi Big Black): numerose tracce di "Sonic degeneracy", tra cui "Cult of fornication", "Betrayed generation", "New age mumbo-jumbo" ed "Empty idealism", risentono pesantemente dell'influenza di questo EP.
BONUS A SORPRESA


Incinerator - Uh!?! (1989)
Lo so, il titolo dice "venti album", ma non potevo lasciare fuori questo piccolo strambo capolavoro del thrashcore catanese anni '80, pienamente rappresentativo (insieme al già citato "Main frame collapse" degli Schizo) dell'humus creativo che si respirava all'epoca, nella florida scena underground di questa città maledetta. Un sound grezzissimo, sparatissimo e furioso (la batteria pesta con una crudezza minimalista spinta al parossismo), ma con alcuni innesti cervellotici e dissonanti di matrice quasi "voivodiana", gestiti con estrema perizia tecnica da una band che, nonostante il grezzume della proposta, sapeva già abbondantemente il fatto suo, ricordando i contemporanei canadesi Dead Brain Cells nella loro fusione apparentemente ossimorica di thrashcore marcio e intuizioni sperimentali technical thrash. Purtroppo come al solito il pubblico si lascia attirare solo dalle minchiate di facile presa, tant'è che molta gente oggi ricorda questo disco solo ed esclusivamente per la joke song posta in apertura al disco, "Umbari chi spacchiu si" (spassosa tarantella-metal in dialetto siciliano completa di "marranzano" in apertura), ma il materiale di reale valore del disco inizia soltanto dalla traccia 2 in poi, proponendo un sound enigmatico, sfaccettato e indecifrabile, in perenne bilico tra marciume thrashcore primordiale e sezioni sbilenche, nervose e sottilmente inquietanti che sembrano volerti perennemente alienare e cogliere di sorpresa, suscitando in te la stessa reazione del titolo dell'album ("uh!?!", appunto).
Un disco enorme, che ha ampiamente stimolato la mia immaginazione e la mia formazione musicale. Schizo e Incinerator rappresentano l'unica vera "scena catanese" dalla quale mi reputo influenzato, e di cui cerco da sempre di portare avanti l'eredità con lo stesso spirito e approccio creativo. "Sonic degeneracy" è il prodotto di questa attitudine, la stessa attitudine con cui un disco come "Uh!?!" fu presumibilmente concepito all'epoca.
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