Rotgod's Art: Sonic degeneracy

Tra tutti gli artwork realizzati finora per i Rotgod, "Sonic degeneracy" è quello che ha senza dubbio la storia più travagliata e complicata.

Questo disturbante, grottesco mostro cyborg/deforme nacque da una specie di "visione" che ebbi tanti anni fa, concettualmente molto in linea con lo spirito del progetto Rotgod, di cui stavo appena iniziando a buttare giù i primi brani. Inizialmente pensavo di usare questa immagine per la copertina del singolo "Organic machine", ma poi mi sono reso conto che si trattava di un concept talmente forte e rappresentativo da poter essere utilizzato direttamente come copertina per il full-length.

Primo schizzo di Noise Maniakk

(2018, quando ancora si pensava di usarlo come copertina per "Organic machine")

Così, intorno ai primi mesi del 2020 (in pieno periodo lockdown), lavorai a stretto contatto con il mitico Onìkarus (già autore, nei mesi precedenti, degli artwork per i singoli "Before the impact..." e "Sybaritic metal"), fornendogli tutti gli schizzi e le indicazioni necessarie a realizzare un disegno così complesso, ma anche così stimolante per l'immaginazione.

Primo bozzetto di Onìkarus (2020)

Secondo schizzo di Noise Maniakk con indicazioni di nuovi dettagli (2020)

Tornammo più e più volte sul design del mostro, aggiungendo ulteriori specie animali a questo "ibrido infernale" che avevo in mente (serpente, maiale, ratto di fogna, tutti insieme in un'unica orrida creatura), per ottenere l'effetto più disgustoso e repellente possibile. Si andarono ad aggiungere poi ulteriori dettagli che enfatizzassero la componente cyborg del mostro: oltre all'occhio bionico e alle braccia meccaniche (presenti fin dall'inizio), andammo a inserire una sorta di "cervello artificiale" innestato tramite una capsula collegata alla calotta cranica da diversi fili.

Secondo bozzetto di Onìkarus con nuovi dettagli (2020)

Studio della testa fatto da Onìkarus (2020)

Ci concentrammo molto anche sulla postura (che ho voluto chinare ulteriormente verso il basso, per enfatizzare la natura abbietta della creatura) e soprattutto sull'espressione del volto, in modo da renderla più perfida e depravata possibile, inizialmente utilizzando come reference il volto del tizio sulla copertina di "It just gets worse" degli Anal Cunt e da lì personalizzando man mano, enfatizzando certe caratteristiche a livelli sempre più estremi fin nei minimi particolari (forma e angolazione della bocca, dell'occhio eccetera). Fui molto preciso anche riguardo i simboli religiosi/ancestrali da includere in basso, per enfatizzare l'idea che i Rotgod non fanno sconti a NESSUNA forma di religione o spiritualità, da qualsiasi angolo del globo essa provenga.

Bozzetto definitivo (2020)

Copertina di "It just gets worse" degli Anal Cunt (1999), usata come reference per l'espressione del mostro

Il risultato finale non può lasciare indifferenti: che sia in positivo o in negativo, l'obiettivo era comunque di suscitare una reazione forte nell'osservatore... ed è innegabile che qui Onìkarus si sia davvero superato, confezionando uno dei suoi lavori migliori di sempre.

Versione finale (2020)

Per l'extended digital edition (divisa in due parti), furono effettuati ulteriori studi sui colori e sul font del titolo, per enfatizzare il maggior grado di "malattia" di questa versione ed esaltare le differenze tra Vol. I e II in termini di atmosfera e "personalità". Furono predilette tinte di colore accese, aspre, "malaticce" e in forte contrasto l'una con l'altra, tipo viola contro giallognolo e rossastro contro verdastro chiaro, di modo da ottenere un effetto da "pugno nell'occhio" che lasciasse intendere la natura del contenuto dei due dischi.

Per il titolo, dopo vari tentativi, fu scelto un font dai connotati altrettanto molli, flaccidi, malaticci e repellenti, che enfatizzasse ulteriormente la differenza tra l'edizione standard dell'album (che invece presenta un font molto rigido, di derivazione hardcore) e quella digitale.