Raw is the law: Dieci anni di Rotgod

(traduzione dal booklet di "Raw is the law", aprile 2025)

Ricordo ancora quella notte: 25-26 aprile 2015.

Quella fu la notte in cui un Noise Maniakk diciassettenne (non ancora auto-battezzatosi con questo turpe nome) scrisse la sua prima canzone completa. Per qualche ragione, quella sera, avevo sentito qualcosa di strano nell'aria, e come per istinto sapevo fosse arrivato il momento di dare finalmente sfogo alla mia sete di metallo underground anni '80 marcio e primitivo. Così, dopo aver trascorso il resto della serata riascoltando a manetta alcuni dei miei "cult classics" preferiti di quell'epoca, come "The awakening" dei Merciless, "I.N.R.I." dei Sarcófago, "Main frame collapse" degli Schizo e "Obsessed by cruelty" dei Sodom, mi sedetti al buio con la mia chitarra e un vecchio registratore di merda, non avendo idea di cosa stracazzo ne sarebbe uscito fuori, ma sapendo che sarebbe stato l'inizio di qualcosa di speciale. E così fu: quella fu la notte in cui registrai i demo per tutti i riff principali di "Denial of nature", primo mattone di quella che sarebbe diventata la mia imponente ode al marciume e al rumorismo dal titolo "Sonic degeneracy", la quale avrebbe richiesto anni e anni di lavoro prima di venire alla luce. A quei tempi, i mezzi erano scarsi e non sapevo ancora molto bene cosa cazzo stessi facendo, ma lo spirito era lì fin dal primo giorno a guidarmi come un faro sul sentiero del vero estremismo sonoro old school.

Dieci anni dopo, molte cose sono cambiate, e non sempre per il meglio. Rispetto agli anni della mia adolescenza, oggi vedo molti più giovani nella scena, ma so che molti di loro sono qui solo a causa dell'ondata di trend virali che ha colpito il microcosmo metal negli ultimi anni. I nomi li conosciamo: "Lords of chaos", "Stranger Things 4", il recente revival nu/core, e la cultura pseudo-alternativa da TikTok che fagocita qualsiasi movimento underground in un gigantesco melting pot di trend estetici annacquati al servizio di e-boy ed e-girl. Lo scenario generale sembra abbastanza cupo: perfino l'estetica "old school metal" è stata in qualche modo trasformata in un prodotto, una comodità facilmente approcciabile da ragazzini idioti. La rinascita del death metal old school è ora più grande che mai, in confronto alla nicchia di un decennio fa (quando band come i Dead Congregation, i Grave Miasma, i Cruciamentum, i Disma, i Blaspherian, i Father Befouled e gli appena riformati Imprecation erano a capo del movimento), ma ora alcune band ed etichette hanno trovato il modo di rebrandizzare certi prodotti in una maniera che appare "old school" all'esterno (con artwork "vintage" e produzione "marcia" lo-fi), ma che grattando sotto la superficie si rivelano essere la solita sbobba slam/hardcore moderna e pallosa. Molti ragazzini stanno venendo ingannati da queste pantomime, credendole legittimamente parte del sound e dell'ortodossia "old school", al punto che ormai il termine "old school" ha perso tutto il suo significato originario, diventando un generico tag per indicare qualsiasi cazzo di band death metal che non suoni apertamente plasticosa e tecno-sbrodolona alla maniera degli Archspire. Questa "normieficazione" del death metal va di pari passo con la recente rinascita del "bro-core" e dello "scene-core": se nel 2007 gli scene kids indossavano maglie dei Suicide Silence, ora indossano maglie dei Sanguisugabogg, a dimostrazione di quanto Euronymous ci avesse visto giusto quando parlava dei rischi della popolarizzazione e trendificazione del death metal. Sfortunatamente, il black metal non sta messo tanto meglio, anzi: in anni recenti ha raggiunto nuovi livelli di "normieficazione", fondendosi una volta per tutte con la cultura mall-goth da TikTok, raggiungendo così lo stadio finale di un lento processo iniziato dal momento in cui nel 1993 la scena norvegese fu esposta ai media mainstream. E c'è di peggio: perfino il cosiddetto "war metal" ora è stato esposto e rovinato, diventando una roba edgy e di moda dopo decenni di latitanza underground all'attenzione di pochi eletti. Nomi come Blasphemy, Conqueror, Revenge e Diocletian stanno venendo spompinati da ragazzini modaioli e ironisti hipster che hanno giusto visto online qualche meme sui Blasphemy e non hanno idea delle vere radici del genere (costituite principalmente da band brasiliane anni '80 di culto come Mutilator e Holocausto).

Ogni vero fanatico del metal underground vecchia scuola ha il dovere di reagire a tutto questo.

È da qui che mi è venuta l'ispirazione per "Raw is the law": ero a casa da solo, in convalescenza dopo un incidente alla gamba (appena pochi mesi prima di iniziare le registrazioni per il doppio EP "Polemics and obscenity"), e così mi passai il tempo scrivendo qualche altro pezzo bello incazzato, sfogando il mio odio per l'attuale stato della scena metal/hardcore underground (ossia, il cosiddetto "funderground").

"Raw is the law" è una dichiarazione di pura supremazia death/thrash/core lo-fi anni '80 (direttamente venuto fuori dall'era del tape-trading e della Cogumelo Records) al di sopra sia del metal moderno e plasticoso pompato dalle grandi etichette, che di quelle forme modaiole, standardizzate e commercializzate di "vintageismo" pseudo-old school di oggi. Questo sound è fin troppo marcio, primitivo e squilibrato per essere mai trasformato in un prodotto fast-food da qualche etichetta trendy, ed è QUESTA la vera essenza dell'estremismo sonoro antisociale, quello che ha sempre risuonato con me fin dall'età di 13/14 anni.

E non mi sono fermato lì: il velocissimo brano grind/noisecore "Goth black metal tradcunt" contiene probabilmente il mio testo più "Anal Cunt" di sempre, nel quale perculo lo stereotipo del "romantic black metaller" che è diventato così di moda in anni recenti tra i ragazzini per colpa di progetti raw black metal sulla cresta dell'onda come Këkht Aräkh; ho sempre disprezzato questa forma di sdolcinato romanticismo reazionario che vorrebbe ribellarsi contro "il degrado del mondo moderno" in favore di qualche forma idealizzata di tradizionalismo "cottagecore" pre-industrializzato (un certo conte norvegese è in particolare colpevole di aver diffuso questa narrativa tra i blackster negli ultimi trent'anni), e nei miei testi ho sempre attaccato senza pietà questo ammasso di puttanate... figuriamoci adesso, che le suddette puttanate sono diventate un meme così popolare tra la cosiddetta gioventù "alternativa", a dimostrazione del fatto che l'umanità non impara mai la giusta lezione.

A tal proposito: non è un segreto che la mia fiducia nell'umanità sia significativamente calata nel corso dell'ultimo decennio. Nel 2017, da diciannovenne cautamente ottimista, scrissi il testo di "The serpent's speech", narrando sotto una luce diversa il racconto mitologico della ribellione contro Dio da parte di Adamo ed Eva, ed elogiando il potenziale umano per svilupparsi e prosperare per mezzo della conoscenza e della ragione, nonostante la crudele punizione datagli da Dio. Beh, sembra che la ragione non sia abbastanza, e che l'umanità continui a soccombere alle solite vecchie dinamiche di gregge settarie, inginocchiandosi a un Dio che, citando sempre il mitico Al Pacino, rimane "un guardone giocherellone, un moralista, un gran sadico e un padrone assenteista". Non mi credete? Date un'occhiata a tutta la merda "tradcath" che sta diventando sempre più virale tra i ragazzini, portandoli a credere che essere un coglione puritano timorato di Dio che spamma il meme "Christ is king" dappertutto sia in qualche modo "figo" o "ribelle". Questo è esattamente il tipo di narrativa che ho sempre combattuto come Rotgod, sostenendo invece la libertà, l'individualismo, l'interesse personale, il razionalismo, il pensiero critico e lo smantellamento dei valori puritani... e adesso la mia attuale disillusione nei confronti dell'umanità si riflette nel testo di "Garden of God כַּרְמֶל (paradise lost)", una sorta di sequel ipotetico a "The serpent's speech" che non è esattamente ciò che vi aspettereste: mentre quella canzone era sparatissima ed energica, quest'altra è lenta e malinconica, con qualche spunto preso dalla scena death/doom europea dei primi anni '90 (sissignore, avete udito bene, influenze anni '90 in una canzone dei Rotgod!), e il fato riservato al protagonista è molto più tragico rispetto a quello che avevo inizialmente immaginato, confinato sulla Terra e "gaslightato" (bleah, ho appena creato un neologismo orrendo) in un insopportabile senso di colpa da un Dio che si comporta in maniera più simile a un partner abusante e manipolatore. Non può finire bene per 'sto poveretto, vero? E infatti, non finisce bene. Il senso di colpa prende il sopravvento su di lui, e alla fine si suicida tagliandosi i polsi. Anziché utilizzare il proprio intelletto per replicare a Dio con il metaforico gesto dell'ombrello, il nostro protagonista soccombe invece alla propria stessa ingiustificata devozione.

E a proposito: cos'è quella scritta in ebraico nel titolo della canzone? Beh, a certe domande è meglio non dare risposta.

Restando in tema di subumani che non imparano mai: dopo questa digressione altamente pessimistica, ho deciso di chiudere l'EP con un tono un po' più umoristico, lanciando una frecciata ai miei concittadini con il brano grind "From the depths of Satania". Cos'è Satania? È la città in cui vivo, popolata da crimine, sporcizia, miseria, corruzione, disorganizzazione e baby gang, e dove la carne di cavallo ("cann'i' cavaddu") viene cucinata in mezzo alla strada. Il testo di questa canzone è preso da un vecchio brano in dialetto siciliano, "Catania is burning" di Sito Esaurito, esilarante lista di tutti i peggiori stereotipi sui cittadini catanesi più analfabeti (i cosiddetti "mammoriani", detti anche "zaurdi"). Spoiler: tutti questi stereotipi sono veri, e meritano di essere perculati fino alla morte, essendo rappresentativi dell'anello più basso della catena evolutiva umana. Fidatevi, ne so qualcosa: l'incidente da cui mi stavo riprendendo, quando scrissi questo EP, era stato causato da uno di questi vermi subumani che mi aveva investito apposta (e sottolineo "apposta") in motorino... così, tanto per divertimento, e son ragazzi signora mia.

L'odio cieco che provo verso l'Italia e Catania in particolare non è mai stato un mistero (ricordate brani come "Italy is doomed" e "This state sucks"?), e ha recentemente raggiunto il proprio culmine nella raffigurazione del cadavere mutilato di "Sant'Aituzza" (la santa patrona di Catania) all'interno del doppio CD di "Polemics and obscenity". Lo avete già comprato, vero? In caso contrario, COSA STATE ASPETTANDO?

Amarezza a parte (senza la quale il progetto Rotgod nemmeno esisterebbe), è comunque incredibile essere ancora qui dieci anni dopo aver scritto quel piccolo brano dal titolo "Denial of nature", che è ancora uno dei miei preferiti nonostante la sua qualità di registrazione/mixaggio gravemente sotto la media: ecco perché ne ho incluso una versione leggermente remixata/rimasterizzata come bonus track digitale dell'EP (che può essere ascoltata su tutte le piattaforme streaming e scaricata gratuitamente da ROTGOD.BANDCAMP.COM), dando maggior enfasi a quei riff death/thrash assassini che scrissi quella fatidica notte di dieci anni fa.

Ringrazio tutti voi noise maniakks per il supporto che mi avete donato negli ultimi anni: questo EP è dedicato a tutti voi, stampato su vinile per un'esperienza d'ascolto genuinamente più vintage, con un artwork eccezionale ad opera del grande Claudio Elias Scialabba (Visual Aggression Zine), due poster meravigliosamente ripugnanti degli artwork di "Sonic degeneracy" e "Raw is the law" (perfetti da appendere nella vostra stanza per fare scappare gli ospiti indesiderati, nel caso siate irritabili e gelosi della vostra privacy quanto lo sono io), con l'aggiunta di una bella sorpresa preparata per voi dal mio caro amico Shax: uno splendido collage fatto a mano dedicato alla scena thrashcore catanese degli anni '80, comprendente band di culto spettacolari come Schizo, Incinerator, D.I.Y. e No Rules. Questa è effettivamente l'unica cosa che mi rende fiero di vivere in questa città di merda, ma soprattutto, QUESTA è ciò che io considero essere la vera "scena" di Catania, quella da cui mi sento direttamente ispirato e di cui cerco di portare avanti l'eredità come Rotgod. NO TRENDS: solo odio, caos, marciume e "'mbare chi spacchiu si'".

Qualcuno condivide i miei sentimenti sull'attuale "scena" pseudo-underground modaiola? Beh, non ho ancora finito: per tutti i giovani metallari che sanno andare oltre la superficie della propria scena locale, non essendo ascoltatori casuali e nutrendo un genuino interesse ad approfondire le radici musicali dei Rotgod, ho lasciato per voi una "top 30" sul retro del booklet che soddisferà la vostra curiosità ed espanderà la vostra prospettiva sulle radici del metal estremo, rivelandovi alcuni lavori degli anni '80 davvero formativi nel campo del proto-death metal, del proto-black metal, del thrashcore e del grindcore, quando ancora tutti questi sottogeneri erano in realtà parte di un unico "melting pot" di estremismo sonoro underground (che è l'approccio di cui mi sono sempre fatto portavoce con la mia musica, in contrasto alle fratture e divisioni in compartimenti stagni venutesi a creare dagli anni '90 in poi, quando il metal estremo diventò fin troppo grande come genere).

E se la vostra sete di conoscenza in ambito rotgodiano non è ancora soddisfatta, ho anche creato un sito/blog che contiene molte più informazioni e reliquie sulla storia del progetto, senza il rischio che esse vadano perdute nel buco nero dei contenuti dalla breve vita e di basso attention span dei social media e del web 2.0. L'indirizzo è ROTGOD.COM!

Godetevi tutto questo lerciume, e non temete di stancarvene troppo in fretta, perché sono già intento a lavorare sul SECONDO ALBUM DEI ROTGOD che proseguirà e amplierà il sound rumorista e depravato dell'album "Sonic degeneracy" e degli EP "Polemics and obscenity", offrendo ancora più primitivismo martellante, sperimentazione non-trendy, e una sintesi complessivamente più matura delle mie influenze musicali.

L'album si intitolerà "DESECRATE, DEMYSTIFY, DESACRALIZE" e rappresenterà la visione, la filosofia e l'attitudine rotgodiana al suo zenith. La guerra contro il "funderground" è appena iniziata.

Grazie ancora a tutti: stay raw, stay noisy.

RAW IS THE LAW!

- Noise Maniakk

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